Stop Now Blog – No Toxic Info
Questo è un post pubblicato ieri da Giovanni Vonghia, attivista e ciclista del gruppo Friend’s Bike, preoccupato degli effetti che l’inquinamento ambientale può avere sulla saluta di chi fa sport in una città come Brindisi:
Questa sera a Brindisi aria irrespirabile, almeno per me, non so per voi. Vento da Sud-est, traffico impazzito, ho avuto la sventura di percorrere di corsa la salita di via Provinciale San Vito.
Mi chiedo da cittadino profano, è possibile conoscere il livello di benzene e di altre porcherie nell’aria? E’ da “folli” proporre le targhe alterne a Brindisi?
Perché, oltre agli scarichi in atmosfera della grande industria, sulla cui incidenza sulla salute della cittadinanza si chiede da oramai due anni vanamente un’indagine epidemiologica, dobbiamo sopportare l’ulteriore supplizio di un traffico veicolare smodato e invadente?
Gli interrogativi sono legittimi: se corro, marcio, vado in bici in una città ad alto inquinamento ambientale come la nostra Brindisi ne traggo beneficio o sto danneggiando maggiormente i miei polmoni?
La ricerca collega l’esercizio sportivo con un miglioramento della memoria, dell’umore e della chiarezza mentale. Ma un nuovo studio in Medicine & Science in Sports & Exercise riferisce che praticare sport in una zona urbana inquinata potrebbe diminuire la positiva spinta che si avrebbe normalmente nel cervello con un allenamento. Perché? L’esercizio sportivo rende la respirazione più veloce e più profonda, cosa che significa inalare più aria, e tutto ciò che contiene. Questo espone il corpo (e il cervello) a più tossine.
“Un adulto respira in media dai 6 ai 9 litri di aria al minuto, che aumenta fino a 60/80 litri durante una corsa, quindi aumenta l’introduzione nell’organismo di polveri sottili e ultrafini in grado di raggiungere le più fini diramazioni bronchiali e coronariche”
Queste esposizioni possono portare ad una maggiore probabilità di malattie cardiache e polmonari. La ricerca dimostra che le donne sono le più esposte.
Nessun ricercatore ovviamente consiglia agli sportivi che vivono in siti inquinati di smettere praticare la loro attività all’aperto, ma gli scienziati sollecitano attenzione e pianificazione.
Runner’s World and Active.com ha raccolto una serie di consigli e precauzioni durante la pratica di sport all’aperto. Alcuni purtroppo non sono praticabili nella nostra città per la atavica mancanza di dati sulla qualità dell’aria.
- Controllare lo stato della qualità dell’aria prima di uscire ed evitare di praticare sport all’aperto se le condizioni non sono ottimali
- Stare lontano, se possibile, da auto e gas di scarico
- Evitare di correre o andare in bici vicino ad autostrade e su strade molto trafficate, soprattutto nelle ore di punta. Pianificare percorsi alternativi
- Evitare di correre o pedalare su strade polverose, nei giorni di vento evitare strade sterrate
- Scegliere percorsi nei parchi o vicino all’acqua
- Evitare assolutamente percorsi vicino alle fonti inquinanti (industrie, allevamenti industriali, centrali elettriche)
- Preferire le ore del mattino, prima che la qualità dell’aria peggiori
Ultimo, ma forse, più importante, suggerimento che viene dato a chi ama correre o andare in bicicletta è quello di impegnarsi in prima persona nei movimenti che lottano per la difesa dell’ambiente e la protezione della qualità dell’aria. I benefici dello sport all’aria aperta superano di gran lunga i rischi, ma i corridori (e tutti) devono preoccuparsi dell’inquinamento atmosferico e pretendere aria pulita.
FONTE: http://non-toxickids.net/2013/04/running-and-air-pollution.html